L’ 80% DEGLI ALUNNI DELLE ELEMENTARI HA UN CELLULARE
Minori e cellulare, binomio sempre più stretto, al punto che otto alunni su 10 delle scuole elementari italiane ne
possiede uno. E la percentuale che sale tra quelli delle superiori, dove soltanto 6 su un campione di 827 giovani ha
affermato di non possederne uno. Anzi, il primo cellulare a volte arriva addirittura a 4 anni. Il dato emerge dall´indagine
“Minori e telefonia mobile”, condotta dal Centro studi minori e media di Firenze, in scuole elementari, medie e
superiori di 20 città e di 10 regioni italiane, su un campione di 2.264 studenti e 1.541 genitori che hanno risposto
ad un questionario.
Secondo la ricerca, nonostante i divieti, il 40% degli studenti tiene il telefonino acceso in classe, mentre è quasi
sempre acceso tra i ragazzi delle superiori dove la percentuale sale all´80%. In aumento anche la percentuale dei
ragazzi che scarica da internet le immagini da mettere sul cellulare. Secondo la ricerca, oltre la metà di loro ha
visto, sui siti internet, video girati a scuola con il cellulare; percentuale che sale alle classi superiori.
La ricerca suggerisce che bisogna lavorare sulle famiglie poiché, più che nella scuola, è nelle mani dei genitori la
responsabilizzazione dei figli verso il cellulare, uno status simbolo diffuso fra tutte le fasce di età senza eccezioni.
È necessario che i genitori non giustifichino sempre e comunque i figli e, eventualmente, limitino l´uso del cellulare.
Il Presidente del Centro Studi Minori e Media pensa che “purtroppo emerge anche che il cellulare è diventato per
molte famiglie una specie di cordone ombelicale verso i figli, uno strumento che supplisce all´assenza dei genitori,
che invece possono motivarne l´uso massiccio col pretesto di vigilare sui figli”. Secondo la ricerca, oltre la metà di
loro ha visto, sul sito You Tube o su altri siti, video girati a scuola con il cellulare; percentuale che sale ogni giorno.
Il primo cellulare in alcuni casi arriva addirittura a 4 anni, mentre l´età media di acquisto del primo telefonino è
scesa a 10-11 anni. Si legge nel rapporto che alcuni intervistati arrivano a possedere due o persino tre telefonini.
E si fa sentire anche il costo delle ricariche, soprattutto per le famiglie: 20-50 euro al mese fino alle superiori,
dopodiché, con il crescere degli anni i ragazzi spendono cifre più elevate. Un dato preoccupante è, secondo la
ricerca, il 9% di bambini delle elementari che afferma di spendere oltre 50 euro al mese per ricaricare il telefonino.
La cronaca registra che tre minorenni di 15, 16 e 17 anni, sono stati denunciati dopo aver dato alle fiamme alcune
aule di una scuola media. Hanno filmato coi cellulari l´incendio della scuola, riprendendosi a vicenda in azione
travisati con cappellini e sciarpe. L´intenzione era quella di non farsi riconoscere, per poi diffondere il filmato su
internet. I giovani che, colti sul fatto non si sono dimostrati affatto pentiti, limitandosi a non dire nulla, dovranno
rispondere dei reati di danneggiamento a seguito di incendio, furto di materiale scolastico e interruzione di pubblico
servizio: due delle aule prese di mira oggi sono infatti chiuse, e le lezioni sono state trasferite in palestra.La legge
prevede multe fino a 30 mila euro per quelli studenti che, senza il consenso della persona interessata, mettono in
rete le riprese fatte coi videofonini a scuola.
Ma non ci si illuda di aver archiviato la pratica del fenomeno di malcostume che negli ultimi anni hanno dimostrato
che i ragazzi si sentono autorizzati a tutto tranne che a studiare.
Senza divagare con un’analisi sociologica sulla maleducazione e i modelli che circolano nella società e nei media,
basterebbe soffermarsi sul penoso stato della scuola e sullo stipendio umiliante e il riconoscimento sociale inferiore
a quello di un idraulico. Inutile nasconderselo: insegnare è una professione di serie B.
(Tratto da: La Stampa http://www.lastampa.it e http://canali.libero.it il 16/12/2007).
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